Ando Gilardi

uno dei padri della fotografia, abita attualmente a Ponzone un piccolo paese vicino ad Acqui.Persona anticonvenzionale Ebreo di sinistra ex comunista, partigiano, autore di fotografie storiche per giornali riviste ed enciclopedie.Fondatore della sorica rivista Phototeka che fu un mito inegualiato negli anni 70-80.
Attualmente infermo e costretto su una seggiola a rotelle , vive in una casa museo su due piani con adscensore internosperimentando l'arte digitale .Logorroico dissacratore dispensa talvolta interviste e incontri che sono piu' interessanti di mille mostre.Andai a trovarlo lo scorso anno con alcuni amici del forum di fotografia di ebay.Quello stesso giorno una troupe milanese filmo' la nostra visita e i nostri colloqui.
non e' impossibile che interessando la cosa agli amici del forum si possa ritentare l'impresa.Meditate gente meditate, l'uomo aime' non e' eterno anzi e i pensieri che dispensa non sono mai banali.
di seguito la foto di quella giornata che conservo tra i miei ricordi piu' cari

Hai qualche sua immagine da postare (se è lecito) così da arricchire il nostro forum?... In ogni caso...grassie!

ho molto b/n della giornata appena digitalizzo posto qualche cosa.
Sarebbe un'esperienza notevole per il 36° andare in visita naturalmente con gli amici del forum.
Se un giorno si decidesse potrei tentare di contattare nuovamente Ando

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Scritto da: merryprankster 02/04/2007 23.20
ho molto b/n della giornata appena digitalizzo posto qualche cosa.
Sarebbe un'esperienza notevole per il 36° andare in visita naturalmente con gli amici del forum.
Se un giorno si decidesse potrei tentare di contattare nuovamente Ando

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Grande Marry!!!
Per la proposta della visita...io ci sono sempre!!!

per me Gilardi è un mito, e lo è da quando l'ho conosciuto in una conferenza almeno 25 anni fa

Grazie Merry della testimonianza, per chi non ha letto le sue recensioni sui vecchi "Progresso Fotografico" credo si sia perso qualcosa.
Non l'ho mai conosciuto e credo che a me manchi invece questo.

Con i miei inizi io conobbi i grandi Genovesi di allora: Goffis, Santo Piano, Vagge.
Di loro mi porto dietro ancora un imprinting di estetica fotografica, il taglio, la grana, la forza espressiva del reportage, la intensità dei racconti fotografici.

Questo per dire di quanto conta conoscere non solo le foto, ma le persone che fanno FOTOGRAFIA, e questo non solo nella produzione di immagini ma anche nei discorsi, che a volte guidano + di 1000 foto (banali).