Venerdì 10-12-2010 ("L'evoluzione del fotografo")

SI è parlato di
-finalmente porto, dal 13-12 al 15-1, Raf sarà chiamato al difficile compito di organizzare le sessioni di scatti.
Suggerirei agli interessati di far sapere QUANDO sono disponibili in modo da poter realizzare un calendario concordando fotografi e siti.
-36x36 dalla prima riunione del 7-1-2011 sarà necessario cominciare a vedere materiale: Drago lo ha ricordato e lo ricorderà
-Calendario: sulla lavagna si è scritto un calendario fino a marzo, se qualcuno lo avesse memorizzato è pregato di comunicarlo o sul forum o a Raf perchè sia inserito sul sito

QUindi si è passati alle foto
-Drago ha mostrato la sua proiezione portata a Voltri il 2 dicembre sulla danimarca: come al solito (per me) immagini pulite e con significato: paesaggi ben composti e con diverse scenografie emozionanti e molte foto di persone che per me rappresentano uno dei capisaldi della fotologia draghesca: piccole scene di vita vissuta e spesso collaborazione con i soggetti che francamente gli invidio non poco.
-ANcora Drago ci ha fatto vedere diverse buone immagini di Londra, sempre un buon occhio e anche qui la facilità di mostrarci una umanità positiva.
-Guido ha mostrato una cinquantina di foto del Giappone: piccoli spaccati di vita, qualche bimbo, qualche personaggio in attesa del treno, insomma quel che si può vedere percorrendo le strade delle città. Si è notata qualche imprecisione nelle inquadrature e secondo me qualche tempo sbagliato, vale a dire, se i soggetti erano stati identificati, non si è aspettato il momento migliore, che poi è una ingenuità frequente in chi non ha molta esperienza e aspetta solo i viaggi per scattare e inoltre non trova confronto con altre persone capaci di leggere le immagini.
La moglie di Guido, in seguito a qualche suggerimento, si è sentita di intervenire a difesa del coniuge affermando che in un paese non noto, con tempi stretti non era possibile fare di più, e che comunque si tratta di foto di viaggio.
Nessuno è intervenuto a contestare tale affermazione ma pensandoci direi che il limite della qualità di una immagine a volte è la situazione stessa, ma sappiamo altresì che a parità di condizioni chi ha occhio allenato e riflessi sa sfruttare meglio le opportunità.
Glielo dirò la prox volta...

Traendo spunto dalla serata secondo me abbiamo visto 2 tipi di foto, quella di un fotografo esperto che si muove agevolmente con inquadrature anche larghe ma tenendo dentro l'inquadratura l'essenziale e riuscendo a valorizzare sempre il soggetto, e quella di un fotografo altrettanto ben attrezzato ma che incespica in difettucci da mancanza di allenamento, pur avendo preparato il viaggio accuratamente, pensando addirittura al periodo di fioritura per realizzare immagini più intense.
Spero nel prossimo viaggio di Guido e spero che metta a frutto i nostri suggerimenti.

Con queste parole Stefano secondo me ha toccato un problema molto importante e delicato che riguarda molti che non vantano una lunga esperienza o un talento innato nell'ambito della fotografia.

Credo che una delle difficoltà sia proprio quella di capire quando la situazione c'è - e allora di conseguenza saperla ritrarre nel modo più efficace - e quando invece la situazione proprio non c'è - ed in quel caso capire che è inutile accanirsi volendo tirare per forza fuori qualcosa che non verrà mai.

Riguardo a quelle famose foto delle mie vacanze che portai una sera, i miei dubbi sono proprio questi.. non sono belle foto perchè non composte opportunamente o perchè non c'erano le situazioni?

Ora credo di saper rispondere da sola a molti dei miei dubbi perchè via via che il tempo passa il mio occhio cambia moltissimo con voi e vedo errori o difetti nelle foto che sino a qualche mese fa non avrei mai visto, ma il fatto di identificare il Momento o la Situazione dal Non-momento o dalla Non-situazione non è affatto banale e dovrebbe essere il punto dal quale partire per decidere se scattare o meno.

Kernilian, 12/12/2010 15.25:

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via via che il tempo passa il mio occhio cambia moltissimo con voi e vedo errori o difetti nelle foto che sino a qualche mese fa non avrei mai visto

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Stages del "Fotografo"

Kernilian, 12/12/2010 15.25:

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Tutto è una situazione ideale, anche io che ti sto scrivendo queste cavolate faccio parte di una situazione ideale, ma questa situazione, come si immortala? nel modo più intimo e personale possibile, i canoni sono la cosa più giusta per fare una cosa banale, noi non catturiamo quello che si vede, ma quello che sentiamo, quelo che percepiamo.
Giochiamo con la luce, quello che faremo è catturare emozioni personali e condividerle, che possono esser capite, criticate piaciute o condivise, quello è il momento.
Farsi delle fisime per sapere cosa o cosa non è il momento, ti fa perdere solo momenti preziosi.
Fermare il tempo non è il nostro gioco, fermare la luce è il nostro divertimento.

Riguardo a quelle famose foto delle mie vacanze che portai una sera, i miei dubbi sono proprio questi.. non sono belle foto perchè non composte opportunamente o perchè non c'erano le situazioni?

La prima che hai detto,secondo me.Condivido molto quello detto da DJ,non esiste la situazione si e la situazione no.tanto e vero che soggetti banalissimi sono diventati in foto dei capolavori fotografici.Di vero c'è che bisogna abituarsi a guardare ciò che ci scorre davanti e capire il buono(dal punto di vista fotografico)che è in ogni situazione.Saper comporre senza quasi pensare e avere piacere nello scattare sono le basi per migliorarsi e per ottenere scatti che ci diano emozioni e che siano in grado di trasmetterle ad altri.
Non so da quanto fotografi ma posso dirti quello che ho detto a persone con gli stessi tuoi dubbi.
Quelli nati fotograficamente con il digitale ottengono molto velocemente miglioramenti che con l'analogico erano molto più lenti ma come contropartita c'è che tutto un bagaglio tecnico,culturale emotivo una volta veniva asimilato con il tempo e andava di pari passo con i risultati che miglioravano,adesso ci sono i risultati (più facili da ottenere)rapidi ma manca quel back ground che permette quel salto di qualità evidente e definitivo per chi ha la nostra passione per la fotografia.
Quindi niente fretta ma esercizio e costanza ed un giorno(mai lontano)ci si accorge di aver sviluppato un propio stile e di avere le conoscenze e capacità fotografiche cercate da sempre ...........ma non c'è un giorno preciso,ci si accorge di averle raggiunte e non si sa neanche come.

Non posso che essere d'accordo con Drago.
Il digitale vizia ed inganna.
Non solo dal punto di vista "creativo", ma anche da quello "tecnico".
L'approccio digitale sembra facile ma non lo è.

"Gestire" una fotocamera è cento volte più complesso di "prima" dietro all'apparenza di una assoluta semplicità.
"Usare" una fotocamera per comunicare o semplicemente divertirsi è diventato di conseguenza più difficile
"Completare" l'opera attraverso la postproduzione (che una volta si chiamava "sviluppo e stampa") è un compito reso critico da metodi complessi che implicano conoscenze multidisciplinari ed approfondimenti seri.
Per non parlare del fatto che le alternative e la libertà di elaborare il proprio pensiero sono infinite: questo costringe ad avere le idee molto chiare riguardo al risultato che si vuole ottenere, pena disorientamento e comunicazione inefficace o nulla.

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-Calendario: sulla lavagna si è scritto un calendario fino a marzo, se qualcuno lo avesse memorizzato è pregato di comunicarlo o sul forum o a Raf perchè sia inserito sul sito

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ci ho pensato io.... lo invio al più presto