Grazie dell'apprezzamento.
E' per me la prima mostra ed avevo una certa apprensione a proporla.
Ciò che mi ha spinto è stata l'intenzione di "finalizzare" il lavoro, tenuto conto che per la prima volta disponevo di un sufficiente numero di scatti di buon livello, omogenei e organici, intorno a un tema specifico.
Inoltre, se il reportage ha un senso, è proprio quello di essere offerto in visione per stimolare l'attenzione dell'osservatore e l'interesse su di un particolare tema. Ed è ciò che è avvenuto.
Molta gente non poteva credere che la situazione rappresentata a 3 anni e mezzo dal sisma fosse ancora quella; quasi nessuno aveva mai visto le cd. "new town" dove ancora vivono 80.000 persone. Nessuno conosceva la storia di Onna e della strage nazista.
Dico poi un'ovvietà (ma forse non troppo) aggiungendo che la "materialità" della fotografia stampata ha una valenza del tutto diversa da quella vista a monitor o proiettata, per buona che sia.
Consentitemi poi di aggiungere che senza questo Circolo, le individualità che lo compongono e i contatti di cui dispone (Ivo Saglietti) un lavoro del genere non sarebbe mai stato possibile.
Oltre a Ivo, un grazie particolare a Stopaz per la stampa, a Drago e Diesel per "i tagli" e la consulenza espositiva.