ex ospedale psichiatrico di Cogoleto - Pratozanino

Questa mattina io e Mr Limbo ci siamo recati a Cogoleto per scattare foto nell'ex Ospedale Psichiatrico di Pratozanino. E' un'area enorme con un gran numero di Padiglioni in stato di abbandono.
L'area è recintata, ma ci sono alcune parti del recinto che presentano dei varchi ed entriamo... Ci imbattiamo in un primo padiglione piuttosto malconcio con parecchi calcinacci tutto intorno, quindi proseguiamo... Pensando che l'area non fosse sorvegliata continuiamo il nostro giro nel bosco circostante finchè non ci imbattiamo in un altro padiglione in condizioni apparentemente migliori e approfittando di una porta aperta entriamo...
L'interno è surreale, grandi stanzoni con ancora oggetti che raccontano le vite dei malati, giornali e fotografie sbiadite dal tempo, abiti, stoviglie, incisioni nei mobili... Non so cosa accadra a questi luoghi ma credo che tutto questo sparirà e sarà un po' come cancellare una parte di queste vite dimenticate.

Il nostro giro viene interrotto dai custodi che ci sorprendono mentre stiamo fotografando e veniamo gentilmente accompagnati fuori e invitati a cancellare le foto scattate. E' un vero peccato ma le loro ragioni sono ottime. Questo posto è ben sorvegliato ed è una proprietà privata con tutto ciò che comporta. Sono contento di come si sono svolte le cose perchè abbiamo stabilito un contatto con queste persone che sono state ferme e professionali nello svolgimento del loro dovere, ma che si sono rivelate disponibili e aperte nell'aiutarci a ottenere una giusta autorizzazione per poter visitare il sito in sicurezza e raccontarcene la storia.

Cercheremo di tornarci quindi, ma con una autorizzazione e invito tutti quelli che leggono questo forum a soppesare le mie parole e se desiderano visitare il sito di chiedere a loro volta l'autorizzazione.

L'area è molto grande e l'impegno che queste persone devono impiegare non è cosa da poco, considerato che non hanno a che fare solo con fotografi della domenica ma rischiano di fare anche incontri ben più pericolosi.

Spero presto di poter pubblicare le foto scattate in quest'area così densa di piccole vite e grandi sofferenze.

E' un racconto interessante di un luogo di cui ha sempre sentito parlare. E' interessante soprattutto per l'incontro ed il suo esito. Che ci siano persone ferme ma cortesi nell'espletamento del loro lavoro è una buona notixzia, e lo è a maggior ragione se possono assistere nella richiesta di autorizzazioni.
Non è il genere di fotografia che mi entusiasma (lo sapete) però, se ci fosse occasione, andrei volentieri per vedere con i miei occhi (e documentare, certo in modo non originale) quello di cui ho sempre sentito raccontare e qualche volta ho visto.