Per una cultura del colore

una domandina...
Ma cosa serve avere il monitor tarato se poi non si stampa dalla stessa stazione?
Cioè capisco tarare il monitor per visualizzare bene la foto negli schemi di come è stata fotografata, con uno spazio colore e dinamica cromatica simile da come è uscita da macchina, ma.... se poi non si stampa....?

per quel che mi riguarda, detesto portare le foto al circolo e avere risultati di visione troppo distanti da quelli che avevo ottenuto a casa.

Portiamo le stampe :P hihihi!

Deja V Maker, 25/11/2010 10.04:

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una domandina...
Ma cosa serve avere il monitor tarato se poi non si stampa dalla stessa stazione?
Cioè capisco tarare il monitor per visualizzare bene la foto negli schemi di come è stata fotografata, con uno spazio colore e dinamica cromatica simile da come è uscita da macchina, ma.... se poi non si stampa....?

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Sono due esigenze simili, ma differenti: si tratta sempre di calibrare la propria "catena" di dispositivi in funzione di un riferimento.

Quando si tarava la propria catena di dispositivi "per la stampa", il fine era ottenere una stampa per quanto possibile "uguale" a quello che si vedeva sul monitor. Questo era un problema del tutto analogo a quello che succedeva quando si stampavano le diapositive.Una volta gli interventi erano molto più limitati, ma estremamente più semplici: si regolava la fitratura in stampa. Ora si devono modificare i profili colore, ma il concetto è lo stesso.
Non era semplice, ma il riferimento era chiaro ed univoco: era la stampa finale.

Ora il problema non è
"rendere la mia elaborazione uguale alla mia stampa"
ma è
"far vedere la mia elaborazione su qualunque sistema esattamente come appare a me"

In questo caso il riferimento bisogna "crearlo", determinandolo strumentalmente ed applicandolo a tutti i sistemi interessati.
E' quello che si tenta di fare con i vari sistemi che creano "profili colore", differenti per ognuno perchè tengono conto - per quanto possibile - delle caratteristiche di proprie di ogni componente (monitor, scheda video etc etc).

La precisione assoluta è impossibile, ma almeno si eviterebbero differenze tali da snaturare le foto condivise.


PS
anche con le stampe "digitali" però la questione non è affatto semplice: pur avendo rispettato tutti i crismi alla fine la resa del colore può dipendere dalla luce con cui si osserva la stampa. Questo dipende dagli inchiostri adoperati, ed è evitabile ... ma all'inizio dell'era digitale succedeva spesso. In altre parole se la mia foto è perfetta se osservata alla luce di una lampadina (e la ho elaborata/tarata in queste condizioni), se la farò vedere alla luce del sole o alla luce del neon ottengo colori (dominanti) del tutto sballati ... questo fenomeno si chiama "metamerismo"