La superstite evanescente

SaraK, ti convince?
a me no, se ci serve capire che la donna è in un battello, ci serve molto meno di quello che c'è, tra soffitto e panche, a mio parere quello che conta è l'espressione della donna in rapporto con quello che si immagina fuori dai vetri, con le altre persone.
Il palo non credo fosse evitabile, ma da cmq fastidio ahimè...
Mi spiace

bel titolo emozionante per una foto senza tanta anima, non penso che sia un il titolo che ci si azzecchi, cioè, penso a questa foto anche senza un titolo.
La foto non la ritengo banale e neanche mal composta, ma non certo un esempio(come direbbe emilio, un compitino), ma non ha comunque una scia emozionale che mi possa portare a pensare un titolo del genere.

nulla di cui dispiacersi. non è una foto sulla quale puntavo o su cui avevo alcuna pretesa. Ammetto che la composizione non è stata minimamente curata.. nel senso che stavo scendendo dal battello e mentre passavo con la compatta ho inquadrato e scattato, senza rifletterci..

E' una di quelle che foto che fai e potresti tenere nella memory card per sempre.. però se l'ho selezionata in qualche modo devo chiedermi il perchè..

qualcosa ci vedo, qualcosa probabilmente mi trasmette finché mi fermo ad un approccio "primitivo" o forse meglio dire istintivo... chiaro che se devo mettermi a fare un'analisi tecnico-espressiva dell'immagine allora potrei scrivere per ore enunciandone difetti...

bene... cmq.. in qualche modo ha fatto parlare..

Mi piace il tipo di postproduzione,avresti dovuto però fare una scelta diversa e se la situazione ti intrigava dovevi avvicinarti e far risaltare maggiormente il soggetto...così purtroppo rimane un'incompiuta

Risposta interessante K!
qua siamo nella mescolanza tra vissuto e comunicazione:
-il tuo vissuto secondo me comprende sia il momento dello scatto che è in qualche modo il motivo per cui hai scattato, se in qualche maniera la dolce vecchietta della foto ti ha ricordato e/o evocato qualcosa, per te è stato piacevole/necessario conservare questa immagine, e stimolante proporcela.
Se andassimo a scandagliare il tuo animo verrebbe sicuramente fuori il motivo.
E a questo punto si tratta di vedere quanto a TE rimane di questa sensazione guardando la tua foto, e quanto è possibile trasferire all'osservatore.
Secondo me l'attimo è stato un insieme di luce, tipo di personaggio calato in una particolare situazione che magari (ipotizzo) ricorda una persona a te cara, e quindi plof, lo scatto.
Certo il legame tra te e la foto è chiaro a te.
ROland Barthes nel suo libro "la camera chiara ", per fare una citazione vagamente dotta, ha teorizzato sul Punctum della foto parlando di una immagine di sua madre che peraltro non ha minimamente mostrato.
Già tu sei avanti

Boh, invece - al di là di tante dotte spiegazioni - a me non dispiace.
Certamente, se inserita in una serie acquisterebbe maggiore senso e forza, ma anche così cattura la mia attenzione. In particolare lo sguardo della persona mi attrae. Tra lo stupito, l'indispettito e il casuale. Ed il senso di solitudine dato dalle non-presenze delle panche vuote.
Compositivamente questa foto potrebbe essere migliorata tramite un taglio quadrato: almeno secondo il mio "modo di vederla" lo sguardo acquisterebbe forza, ed il senso di solitudine non verrebbe meno.

Che poi qui ci siano elementi di disturbo non si discute (in fondo solo "1" elemento). Ma se andiamo a vedere quanti elementi di disturbo sono presenti in famose foto di reporters famosi (giustificati perchè "sono foto scattate al volo, e poi si sa, il reportage..." ma soprattutto perchè "sono famosi", diciamocelo) dovremmo riconsiderare un pò il modo di valutare le foto e gli autori. E' di pochi giorni fa questo post: mi sembra eloquente.
E' un bilanciamento difficile: quanto è giustificata una deroga alle regole in funnzione dell'espressività, specialmente in questo genere ? dipende da molti fattori ... ma io sono sempre più convinto che nei circoli / forum molti noti autori sarebbero cassati ... vedi sopra.