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Belin sono in India...

Ultimo Aggiornamento: 24/08/2008 22:49
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Diario di viaggio - Parte VI - 26/06/2008
…Suona il campanello della mia camera d’albergo nel bel mezzo della notte…Chi diavolo potrà essere?!? Mi infilo in fretta il paio di pantaloni stropicciati del giorno prima e apro la porta, con un occhio chiuso ed uno aperto… E’ il garzone dell’hotel che mi chiede se deve riordinare la mia stanza…………rimango un attimo sconcertato, poi non senza un filo di sarcasmo, gli chiedo se posso appendere L’APPOSITO tagliandino fuori dalla porta nel momento in cui lascerò la mia camera…Lo saluto e vado subito a vedere sul mio cellulare che ore fossero… E’ chiuso cavolo….e…sono le nove e mezzo!!!! E’ tardisssssimoooo! Ma non si sarebbe dovuto accendere automaticamente per far squillare la sveglia questo dannato aggeggio? Maledetta la Samsung… Mi vesto di fretta e mi lancio nell’ascensore…
….Arrivato alla reception…torno indietro per levarmi le ciabatte e infilarmi le scarpe…
Nel tragitto incontro nuovamente il garzone che ringrazio caldamente….ora che capisco “la buona azione” nel suo gesto…questo albergo ospita praticamente soltanto lavoratori di software house…che sono tutte addossate dentro ad una zona che viene chiamata “BioTech Area”.
A proposito del garzone.. E’ di una precisione e puntigliosità ai limiti del maniacale…
Dopo che la prima sera, tornando in albergo avevo trovato tutti i miei vestiti ripiegati ed appilati sopra il mio comodino, anche se li avevo lanciati chissa’ dove, ho promesso a me stesso che avrei sempre lasciato la camera in perfetto in ordine. Un po’ per quel poco senso di pudore che mi e’ rimasto, un po’ per avvantaggiare il lavoro del ragazzino. Accidenti, ci ho provato in tutte le maniere eppure ogni sera trovavo con un oggetto posizionato in modo differente, probabilmente “in un posto migliore” secondo il garzone…
Adesso sta diventando praticamente una sfida a distanza regolata da taciti accordi…io distribuisco le mie cose come vuole Lui…ma inserisco sempre un piccolo trabocchetto…tipo la bottiglietta d’acqua fuori dal frigo o l’asciugamano sulla maniglia “sbagliata”….ieri sera sono tornato in albergo convinto che non avrebbe mai scovato l’ultima gabola… invece no…si era persino accorto che avevo provato a scambiare la scarpa destra con quella sinistra anche se le avevo lasciate nel loro apposito armadietto….
Ci rinuncio, ha vinto lui…
Uh…torniamo alla giornata…ovviamente di colazione non se ne parla data l’ora tarda…entro così in ufficio ma l’ordine del giorno prevede solo una lunga e noiosa installazione…praticamente dovrei sonnecchiare per ore…
Decido invece di investire il mio tempo nello studiare ed nel provare ad imparare a replicare quello strano movimento convulso-oscillatorio del capo che viene usato dalla gante per dire “si” oppure “no” o ancora “ho un grosso brufolo sulla schiena che mi fa un male terribile”…a seconda della fase lunare..
Si capisce bene che il concetto non e’ affatto semplice…ma anche la parte pratica non e’ una sciocchezza…continuo a provare, ma mi esce sempre un movimento lento e scoordinato…un po’ come quando mio papà ha provato a fare per la prima volta doppio click sul mouse.
Continuo così ad esercitarmi tutta la mattinata e qualche risultato lo ottengo…quello che quando alzo gli occhi dalla scrivania, i due colleghi a fianco mi stanno fissando allibiti…
Come al solito arriva Kajil a togliermi dall’inghippo e andiamo assieme a pranzo…ormai ho rinunciato ad andare al ristorante dell’albergo….tanto non c’e’ verso…
Alla mensa scelgo il menu non vegetariano e questa volta non mi sento più impacciato…so benissimo dove mettermi i coppini delle salse, il riso ed il pollo…uso le posate ma mi aiuto anche con le mani…mi sento finalmente uno di loro..almeno a pranzo..
Nel tavolo vicino al mio c’e’ un tizio di un’abilita’ incredibile nel mischiare con le dita gli ingredienti del suo piatto e a formare precisissime palette di riso, che poi raccoglie in taschine di pane indiano composte con la mano pulita… Rimango affascinato seguendone i movimenti…un vero professionista. Ripulito il suo piatto con il restante pane, passa alla puntigliosa pulizia delle dita…ad una ad una se le infila in bocca sino all’altezza dell’ultima falange e ne escono completamente linde.
Il rituale prevede poi di andare tutti in bagno a lavarsi per bene, beh ne capisco il motivo…mi sfugge però il perchè questo rituale non venga seguito anche prima del pasto…
Ci alziamo tutti: il gruppetto di amici che mangia assieme a noi incrementa giorno per giorno. Sono diventato il beniamino di molti da quando Deepak ha avuto la bella idea di raccontare la mia disavventura con la zuppa di pomodoro e la palletta-dessert….
Fuori dall’azienda c’e’ un venditore di Verdi-fruttini. Decido di seguire l’esempio dei miei compagni comprandone uno. Vedo che ne palpano con esperienza ad uno ad uno…e dopo una breve votazione decidono quale sia quello giusto per me..
Passato quindi da 12-13 mani diverse arriva finalmente nelle mie..ringrazio della collaborazione e aspetto di vedere come loro affrontino il fruttino.
Iniziano tutti con vigorose morsicate; io invece decido di aprirlo e ne assaggio solo l’interno spiegando che “I don’t like the buccia”….sarò ancora troppo schizzinoso?!?
Il verde fruttino ha lo stesso sapore di una patata cruda, ma con già spuntate le infiorescenze. Guardo insospettito I ragazzi per capire se mi avevano fatto uno scherzo…ma mi sorridono e vedo che anche il loro pezzo non e’ affatto succoso.
Finisco tutto per cortesia, butto via la buccia e rientriamo in ufficio.
Mi spiegano che domain sarà un giorno molto speciale! Qui a Pune si festeggia la “Dindi march”. Una marcia religiosa con il fine di raggiungere un famoso tempio in una città situata a 30km di distanza. La strada principale sarà chiusa ai mezzi per far spazio ai fedeli. Anche noi ci uniremo alla marcia nel pomeriggio…un’ottima occasione per fare scatti imperdibili se non dovesse piovere!
Mi faccio giurare che noi non percorreremo tutto il percorso.
Nel pomeriggio Deepack mi fa simpaticamente notare la prima pagine del Times of India: Un aereo che doveva atterrare a Bombay e’ invece arrivato sino ad una citta’ a centinaia di chilometri di distanza, dato che entrambi i piloti si erano addormentati durante il volo…
Scuro in volto, cerco ancora di afferrare la mano a Deep, ma ancora una volta riesce a sfuggirmi.



Torno al mio albergo e mi dirigo direttamente al ristorante. Stasera c’e’ un piatto particolare: il “Tenderlion”.
Boh…l’amico cuoco mi suggerisce di provarlo…e così faccio.
Si tratta di due medaglioni di chissà quale carne… “tender” non lo erano…speriamo che non fossero nemmeno “lion”… Comunque…il tutto guarnito con chili di gorgonzola italiana che sovrasta completamente una qualunque parvenza di altro gusto.
Il cuoco si avvicina e mi confida che e’ stata sua l’idea della gorgonzola. Vorrei picchiarlo..invece gli sorrido e gli mostro verso l’alto, in segno di approvazione.
Torno in camera e scrivo distratto dalle allucinanti soap opera che stanno mandando in televisione…domani potrò raccontare anche di questo…
[SM=x1258754]
[Modificato da Phango 24/08/2008 18:20]

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27/06/2008 17:48
 
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