RIbadisco un concetto già espresso in altre situazioni.
La fotografia che facciamo segue un percorso elaborativo, una catena
-obiettivo
-sensore/pellicola (scanner)
-formato di registrazione
-monitor
-proiettore
-?stampante
se uno solo di questi componenti della catena è debole, l'immagine ne viene alterata.
Quindi se
davanti all'obiettivo avete un filtro UV troppo azzurrino
il bianco è settato su una temperatura colore non idonea e il formato di salvataggio è jgp
il monitor non può riprodurre certi colori presenti nella foto perché starato o con una qualità ridotta
la stampante come sopra
o ancora tutti gli errori possibili di regolazione del profilo colore
quindi anche con uno dei sopraelencati possibili problemi, la foto la vedete in maniera diversa dal monitor della fotocamera, al proiettore del circolo o alla stampa
nel caso del monitor, spendete 50€ e avrete un monitor che riproduce 1000 colori e voi ne avete miliardi nella foto, quindi ve li fumate, e quindi elaborate in un certo modo e poi vi lamenterete che al circolo si vedono male, oppure che il laboratorio stampa male, o che la stampante ha colori fasulli, mentre semplicemente avete letto la foto su un monitor con pochi colori e probabilmente neanche corretti.
Quello che dice limbo secondo me è questo:
quanta differenza ci sarà tra un monitor da 1000 e uno da 600?
tutto lì, e il problema è che non si può sapere finchè non si comparano direttamente, cosa praticamente impossibile
Poi ok, avete speso 500€ per un corredo, capisco che non spenderete 1000 per un monitor,
ma se invece ne avete speso 3000 + 1000 di pc per averlo bello veloce in modo che il filtro di PS elabori in mezzo nanosecondo, e vi piace vedere la foto con i colori che avete elaborato sia a casa che da altre parti e anche su stampa, allora il monitor è solo uno degli anelli che non deve cedere, e deve essere lo strumento idoneo per ottenere il vostro scopo.
D'altro canto ognuno è libero di costruirsi i propri limiti, meglio se consapevole.