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Scarsa luce: ingannare l'esposimetro

Ultimo Aggiornamento: 19/07/2007 17:45
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Pellicole e sensibilità - viaggio nel passato.

Scritto da: _skorpio_ 05/07/2007 14.17
Leggendo un articolo di fotografia analogica mi sono imbattuto in questa oscura affermazione:
"nel caso di scarsa luce, utilizzate ad esempio una pellicola a 400 asa impostando però la ghiera ad 800.
In fase di sviluppo basterà far presente al laboratorio che la pellicola è stata tirata a 800 asa, in questo modo loro allungheranno i tempi di sviluppo".
Punto. Stop. Nessuna spiegazione.

Io mi chiedo quale utilità possa avere "tirare" una pellicola al doppio della sua sensibilità in fase di scatto, se non quella
di far dimezzare all'esposimetro i tempi di esposizione. Questo per me significa solamente ottenere una foto sottoesposta di uno stop.
E poi recuperare questa sottoesposizione in fase di sviluppo allungando i tempi in laboratorio!!
Ma scusate, a questo punto mi tengo a 400 asa ed espongo normalmente senza fare tutto il casino di cui sopra!!
Cosa mi sfugge??? Dov'è che non ho capito????

[OT: domani sera torno [SM=g27987]]



Quella descritta era/è prassi comune con il film, soprattutto in BN, ma anche in dia. Lo scopo primario è esattamente quello che hai capito, ovvero di "guadagnare uno stop", sottoesponendo e sovrasviluppando.

Certo che sembra strano ora, che basta un pulsante per n-plicare la sensibilità a piacere o quasi. Ma all'epoca in cui le pellicole "normali" (penso a HP4 HP5 Tri-X ...) erano al più da 400ASA nominali, non rimaneva altro che agire sui tempi di sviluppo (e soprattutto sull'abbinamento rivelatore/film) per cavarsela in situazioni di luce critica (e/o movimenti rapidi) cercando di guadagnare quel diaframmino in più, due se si accettavano limiti qualitativi piuttosto pesanti. Con tre si era alla canna del gas.

In effetti usavo raramente la pellicola "rapida" alla sensibilità nominale (per me standard erano HP4 e HP5): di solito erano 640-800 ASA in Microphen, 10' @ 20C°. E come me molti altri facevano così. Se volevi altre caratteristiche (acutanza, grana media o fine) usavi pellicole da 100-125 ASA (FP4, Plus-X) o meno (Panatomic-X, Pan F) fino ad arrivare alle pellicole da microfilm (Kodak AHU 5875) o speciali quali la Technical Pan in Technidol.

Vuoi un riferimento fondamentale e monumentale a riguardo? Eccolo.
Certo non si aveva nulla del genere all'epoca ... solo i foglietti delle pellicole, qualche articolo nelle riviste e molta sperimentazione personale.

Esistevano anche pellicole per cui in pratica non esisteva nemmeno la "sensibilità nominale", da tanto la loro resa dipendeva dalle modalità di svilppo. Esempio classico la Kodak Recording 2475, con la quale si arrivava fino a 6400 ASA in abbinamento al Kodak DK-50 (o HC-110 o Paterson Acuspeed, o Ornano ST-33), a patto di accettare una grana tipo-sabbia.
E per non parlare di pellicole speciali quali l'HIE Infrared ...

Naturalmente "tirando" la pellicola si modificano anche i parametri dell'immagine, primo tra tutti il "rumore" (ovvero la "grana"): del resto è quanto accade anche oggi, almeno in prima approssimazione. Inoltre anche contrasto (curva caratteristica), acutanza, e tipo di grana vengono ad essere variati al variare delle modalità di sviluppo.

Vale la pena accennare anche al fatto che determinate combinazioni film/sviluppo erano consigliate per ridurre la sensibilità primariamente per ottenere una minore grana (ad es. usando l'Ilford Perceptol).

Insomma ... mi è venuto da scrivere tutto questo sia per il piacere di divagare nel passato che per comunicare ai "giovani" come il modo di gestire il supporto sensibile fosse diverso fino a pochissimi anni fa: in quel contesto una frase come quella che hai riportato aveva senso senza aggiungere altri dettagli, anche se rimane una spiegazione ben ben povera ... e che era sensata solo parlando di diapositive o pellicole a colori; il BN dipendeva talmente tanto come resa finale dalle modalità di sviluppo (rivelatore, tempo, diluizione, agitazione, temperatura ...) che era praticamente assurdo non svilupparlo da soli ... anche molto peggio del fare una foto digitale consegnando in negozio la scheda e lasciando qualunque intervento di post-processing ad altri.

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Vita brevis, ars longa, occasio praeceps, experimentum periculosum, iudicium difficile


05/07/2007 15:23
 
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