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Belin sono in India...

Ultimo Aggiornamento: 24/08/2008 22:49
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Admin 865
Diario di viaggio - Parte III - 24/06/2008
Cavolo!!! Ma c'è pure la saletta ricreativa!!! Che non è il grosso salone con tutte le sedie, macchinetta del caffè che funziona senza scomode chiavette e confortevoli divanetti....
Ma iniziamo dalla mattinata.... solita colazione a buffet che ormai perde di interesse dato che ormai ho quasi capito cosa evitare...
Il cameriere mostra di capire i miei gusti venendomi incontro e chiedendomi se voglio "Milk and coffe". Mi porta anche un set aggiuntivo di tovagliolini.....sarà forse per il disastro combinato ieri? mattina?? Vabbè...non ci faccio troppo caso e mi butto sulle pirofile con il coperchio che sino a stamani pensavo fossero lì per folklore...e invece no!!! Ognuna di esse contiene focaccine morbidose cucinate i tutte le maniere possibili!!!
Mi riempo il piatto con una per tipo e le accompagno con del miele, visto che ci sono soltanto coppettini con marmellata di arancio che mi fa accaponare la pelle, salsina di avocado con chili di peperoncino ed una con cipolline ed aglio....ma dico io.... ci sono solo occidentali che per giunta devono andare a lavorare subito dopo... Ma non avranno imparato un po' i loro gusti? Poi mi volto e vedo due tedeschi spalmare su dei bocconcini di pollo fritto della “mango sausage” e con il piatto pieno di salsiccette fumanti ricoperte da ketchup…poveri indiani…è per colpa dei tedeschi che sono confusi!
Evito di fissare i due crucchi (il mo primo sguardo credo che abbia detto loro abbastanza) mi alzo e vado al lavoro.
Dannazione oggi pioveva fittissimo e ancora non ho recuperato un ombrello…indosso l’impermeabile e mi sbrigo.
Arrivo in azienda e stavolta l’usciere con la “i” accenna un sorriso…poverino forse non è cattivo…probabilmente soffre di una paresi per il 99% del suo viso!
La mattinata scorre veloce..intanto mi riprometto che non sarei più andato alla mensa, vista l’esperienza del giorno prima…Mentre penso proprio a questo, Deepack mi chiama per andare a pranzo, così gli spiego subito le mie intenzioni. Deep mi sorride e si premura ad andare ad ordinare per me un bel piatto di vegetarian hot mix…alla mensa. Bene…
Sconfortato dal fatto che nessuno riesce mai a comprendermi mi avvio al mio destino…in effetti il piatto non era malaccio… a parte il fatto che dovevo tenere un fazzolettino sempre a portata di mano per asciugare i lacrimoni che uscivano dai miei occhi…per le esalazioni di sti broccoletti iper piccanti coperti da un solido strato di formaggio… C’erano anche delle ottime indefinite salsine e mi decido a provare anche io l’indian style, costruendomi con le manine sante delle mini crespelle piene di mix hot vegetarian ed altri intingoli. Non so come ma io ero l’unico che aveva i gomiti sgocciolanti…
Dopo pranzo rientro in ufficio e compio subito una delle mie mosse astute memorabili…mi chiedo come mai un secondo pc sia rimasto acceso pur non essendo collegato a nessun monitor...dato che quando ero arrivato lunedì, hanno staccato tutti i cavi e li hanno collegati con il mio pc. Credo sia opportuno spegnerlo premendo il solito pulsantone sul case. Pochi secondi dopo arriva un ragazzo scazzatissimo che sospirando, senza dire una parola si accuccia sotto la mia scrivania e riaccende il pc…probabilmente è lo stesso ragazzo che avranno relegato in una stanzetta buia ed umida per lasciare una sezionane libera tutta per me e che si collegava in remoto al suo pc…
L’imbarazzo mi paralizza…fortunatamente Kajilash mi invita a prendere u caffè con lui…
Dopo il caffè mi porta a visitare la famosa saletta ricreativa!!! Uno spettacolo!! Quattro biliardi, due tavoli da ping pong e quattro tavolini quadrati con strane pedine sopra e con buchi ai quattro vertici. E incredibile…dall’altra parte della sala…un’attrezzatissima palestra!!! Rimango allibito..soprattutto per il fatto che la sala sia mezza vuota…
Non so se hanno fatto un affare facendomi vedere questo autentico paradiso al mio secondo giorno di lavoro..Imploro Kaij di giocare allo strano gioco indiano.
Il gioco si chiama “Corrom” e da quel che capisco dalle sue spiegazioni occorre infilare nelle buche le pedine dell’avversario, che dovranno essere colpite con una pedina più grande sospinta da una “biccellata”… una sorta di gioco delle “ciapelette” di cui mi parlava la mia nonna, coniugata al gioco del biliardo.
Dopo la prima buca che mi porta subito in vantaggio e lascia di stucco Kajil, lui mi sotterra sottoponendomi ad un umiliante 9-1…. a metà della partita, visto l’andazzo, tentavo solo di tirare il più forte possibile per far sbalzare fuori le pedine e colpire così Kajilash, seduto davanti a me…
Finita la partita Kajil raccoglie tutte le pedine sparse nel corridoio alle sue spalle e mi trascina a mio malgrado al mio posto di lavoro…così…nuovamente nulla di interessante…
Giunte le sei Kajilash mi propone di andare a fare un giro per il villaggio vicino ed io accetto volentieri il suo gentile invito… Andiamo nel parcheggio e questa volta accetto di essere accompagnato con il suo sc…. Il suo coso.
Purtroppo Kaij ha un solo casco ma (di nuovo purtroppo) vuole assolutamente che lo indossi io.
Dopo aver eliminato i parassiti più evidenti, me lo allaccio e salgo in sella.
Passata la zona industriale la strada diventa polverosa e su entrambi i lati ci sono chilometri di cantieri; faccio fatica a tenere gli occhi aperti. Ci sono anche un sacco di baracche di lamiera, abitate da donne e bambini. Kajil mispiega che la famiglia dell’operaio, rimane nell’area del cantiere per tutta la durata dei lavori…aggiunge…non è il posto ideale per dei bambini ma non possono fare in altro modo…
Finiti i cantieri mi si pone davanti uno scenario completamente diverso: distese immense desolate…terriccio rosso intervallato solo da qualche basso cespuglio…la strada completamente sgombra, silenziosa senza gli assordanti strombettii degli automobilisti.. Senza esagerare, mi da l’idea di un paesaggio post disastro nucleare…
Dopo pochi minuti arriviamo al villaggio…affascinato dal brulicare delle persone che si affollano davanti ad ogni carretto e ad ogni sgangherata bottega, chiedo a Kajilash di fermarsi…ma lui mi sconsiglia di allontanarmi troppo…la povertà ha corroso questa gente..
Effettivamente dalle persone che incontro e chiedo di poterle fotografare difficilmente ricevo risposta… Riesco solo a fare solo qualche scatto ad un venditore di pesce che mi mostra soddisfatto un enorme pesce gatto, tenendolo fieramente in alto per la coda.



Kajil mi convince a risalire sullo scooter per portarmi in un posto che, a suo dire, sarebbe stato più interessante (si rivelerà un piccolo tempietto con gli stessi colori dello Stecco Ducale Sammontana di cui non sto nemmeno a parlare).
A malincuore seguo il suo consiglio, ma decido di lasciare a lui il casco per tentare qualche scatto al volo, dal sedile posteriore del motorino…
Attraversiamo tutto il villaggio e clicco a tutto spiano senza nemmeno inquadrare…sapendo già del probabilissimo pessimo risultato, ma stuzzicato dalla curiosità di poter vedere solo alla sera i risultati dei miei scatti!...un po’ come succedeva solo pochi anni fa portando il rullino a sviluppare dal proprio fotografo…
Mi vengono incontro scorci di India che ho solo visto in televisione: sudice gabbie annerite con polli stipati, pronti per essere uccisi e consegnati al primo acquirente, viuzze con bambini scalzi che giocano rincorrendosi, bancarelle sbilenche con sopra coloratissima frutta posizionata a regola d’arte, donne dal volto coperto da un velo e dagli sgargianti vestiti che portano grosse giare sulla propria testa.
Scatto, anche se so che le immagini più belle sono quelle rimaste impresse nella mia mente.



Presto ci immergiamo nel caotico traffico a cui mi ero abituato e Kajil mi riconsegna il suo casco..arriviamo in Hotel e saluto ringraziando mille volte il mo amico per la sua disponibilità.
Ceno di fretta perché muoio dalla voglia di raccontare questa giornata.. Approfitto del Buffet di questa sera per assaggiare di tutto un po’.
Dopo un primo giro di assaggino misti…mi riempio il piatto di una fantastica zappetta di pomodoro, finalmente non piccante, con pezzettini di formaggio molto simile al nostro pecorino fresco, accompagnata da ottimo pane indiano caldo. Vedo anche delle strane pallette morbide in un pentolone e decido di prenderne una per affogarla ben bene nella gustosa “bagnetta”…
Un cameriere mi guarda sconsolato e con la pinza da cucina estrae la palletta dalla mia zuppa per metterla in un altro scodellino…mi spiega che quello era il dessert….
…In realtà anche con la pummarola, sta palletta non era niente male, anche se non sono riuscito a decodificare nessun ingrediente…
Saluto i camerieri tentando di assumere un’aria impostata e seriosa, ma oramai tutto lo staff si beffa continuamente di me… Strano…non ho mai questa sensazione… salgo in camera ed inizio a scrivere...
[SM=x1258754]
[Modificato da Phango 24/08/2008 18:22]

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25/06/2008 19:42
 
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