Va da sè che le precauzioni normalmente messe in atto bastano, come dimostrano le esperienze passate.
Il fatto di far firmare qualcosa - come dovrebbe essere fatto - insospettisce il soggetto, giustamente, ed è di fatto inapplicabile.
E' molto più probabile, per fortuna, che chi è ritratto sia orgoglioso piuttosto che adirato.
In ogni caso e' anche opportuno conoscere quanto misi in evidenza l'apposito post poco tempo fa, visto che la legge è grottescamente contraria a questo sentimento di volemose bbene: si può sempre trovare chi, per indole, ignoranza o interesse intende avvalersi di diritti formalmente definiti a suo favore.
Io non mi preoccupo affatto di chi "ospita" le foto (sia esso un editore o una "sala mostre"), è ovvio che a loro basta niente per tutelarsi: ma questa tutela fa ricadere le responsabilità eventuali proprio su chi ha eseguito la ripresa. Di questo mi preoccupo, ed è chiaro in che termini, se avete letto quello che ho evidenziato altrove.
Comunque non voglio fare il rompiscatole: ognuno faccia come può e crede, ovviamente ... è probabile che in pratica la questione sia irrilevante, lo so benissimo.
Ma è meglio sapere.
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Vita brevis, ars longa, occasio praeceps, experimentum periculosum, iudicium difficile