DONNE E LAVORO

Care Socie e cari Soci,

faccio seguito a quanto esposto nella riunione di ieri sera per riassumere i contenuti di questo nuovo progetto.

Nell'ambito delle attività scientifico-didattiche dell'Università di Genova, facoltà di Scienza della Formazione - DI.S.A. (Dipartimento Studi Antropologici) - Sezione Sociologia, è emersa la possibilità di realizzare un progetto fotografico da abbinare alle suddette attività, con riferimento al tema "Donne e Lavoro".
Più in particolare, detto progetto dovrebbe essere finalizzato ad un convegno/seminario sul tema, con annessa esposizione fotografica. Non è da escludersi che, facendo parte il Dipartimento di una più ampia rete a livello nazionale, la mostra possa poi "viaggiare" anche in altre sedi e ottenere patrocini.

Il tema potrebbe essere variamente trattato: si può svariare dalle donne impiegate in lavori generalmente ritenuti "maschili" (autista di bus, pilota di aereo, forze dell'ordine, militari ecc.); a donne impiegate in lavori "tradizionalmente" femminili, magari ponendosi l'accento sull'anacronismo di tale ripartizione; donne extracomunitarie in lavori "tipici" (es. badanti ecc.) spesso irregolari. Un "taglio" più preciso potrà essere indicato strada facendo.

Il crisma del progetto universitario potrà presumibilmente consentire ai partecipanti (tramite idonea autorizzazione) di accedere ai luoghi di lavoro (es. fabbriche, stabilimenti) o a siti non facilmente raggiungibili (ad esempio caserme), mettendo i soggetti ritratti nella miglior disposizione ad essere ripresi.
Si può quindi trattare di ritratti ambientati, di gruppi, di foto di strada, ma anche di foto a contenuto simbolico/metaforico.

Mi auguro che il progetto possa essere di interesse per il Circolo, ed invito i soci interessati a postare le loro considerazioni, idee, proposte.

Grazie dell'attenzione.

Vale quello detto ieri sera,molto interessante........Ovvio che un lavoro di questo tipo và affrontato prima di tutto a tavolino dividendo bene compiti e argomenti da trattare, come diceva qualcuno ieri sera non si potrà andare in gruppo a fotografare ma in due al massimo tre persone (questo in luoghi tipo caserme, fabbriche ecc.ecc.).
Abbiamo dato altre volte prova di saper affrontare lavori su "commissione"e penso che anche questa volta riusciremo a portare a termine la "missione"e l'opportunità che ci è stata proposta

buona Pasqua a tutti, scusate il ritardo.
mi assocerei al progetto. parliamo di come possiamo organizzarci.
a venerdì.

Ho riflettuto su una serie di possibili soggetti, relativi a donne in lavori "inusuali" (o generalmente considerati tali) per il genere femminile.
Propongo a tutti gli interessati di implementare la lista con le proprie idee.

- Donne autista di bus
- Donne pilote di aereo/elicottero
- Donne taxiste
- Donne in polizia (poliziotta, ispettore, commissario, questore)
- Donne in carriera militare
- Donne in marina mercantile
- Donna ingegnere (con particolare riguardo all'attività in cantiere)
- Donne muratore
- Donne idraulico
- Donne elettricista
- Donna pizzaiola
- Donne nella pesca (imbarcate – addette alla trasformazione)
- Donne in agricoltura (addette alla guida di macchine agricole, trattori ecc.)
- Donne guida alpina
- Donne bagnino
- Donne skipper professioniste
- Donna chef
- Donna Direttore d'orchestra

come ti ho scritto via mail...
Il 36° c'è

Ok, ora che ci ho riflettuto un pò dico una cosuccia.
Il progetto è carino ma... siamo nel 2010
Siamo arrivati alla rivoluzione femminile dove la donna è anche manager all'idraulico(questo nel 1980).
Sinceramente vedo solo perfidia nel mondo lavorativo femminile (come facciamo noi uomini ma arrivano a punti più carnali), impiegate che cercano di spuntarla in tutti i modi vendendosi, donne che fanno vedere tette e culi in televisione e si fanno spaparazzare da fotografi come noi.
Donne manager, donne idraulico, cosa dovrebbe essere strano?
Alla fine il tema "donna e lavoro", cosa fanno le donne? ci sembra strano? se si allora perchè abbiamo un limite nostro a pensarlo.
Secondo me è come gridare allo scandalo perchè le pannocchie sono gialle o che la terra è tonda mentre tutti sanno...
Spero di non aver offeso il progetto, ma sinceramente ho letto ma non ho intrapreso tanto il concetto del progetto stesso.
La nostra testimonianza fotografica cosa comporta? un integramento femminile o una denuncia di un qualcosa di "strano"?
Non so io sono forse uno dei maschio femminista convinto e non concepisco.
Scusa la domanda, ma sarei felice di partecipare, ILLUMINAMI!!!

Deja V Maker, 08/04/2010 19.05:

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Ok, ora che ci ho riflettuto un pò dico una cosuccia.
Il progetto è carino ma... siamo nel 2010
Siamo arrivati alla rivoluzione femminile dove la donna è anche manager all'idraulico(questo nel 1980).
Sinceramente vedo solo perfidia nel mondo lavorativo femminile (come facciamo noi uomini ma arrivano a punti più carnali), impiegate che cercano di spuntarla in tutti i modi vendendosi, donne che fanno vedere tette e culi in televisione e si fanno spaparazzare da fotografi come noi.
Donne manager, donne idraulico, cosa dovrebbe essere strano?
Alla fine il tema "donna e lavoro", cosa fanno le donne? ci sembra strano? se si allora perchè abbiamo un limite nostro a pensarlo.
Secondo me è come gridare allo scandalo perchè le pannocchie sono gialle o che la terra è tonda mentre tutti sanno...
Spero di non aver offeso il progetto, ma sinceramente ho letto ma non ho intrapreso tanto il concetto del progetto stesso.
La nostra testimonianza fotografica cosa comporta? un integramento femminile o una denuncia di un qualcosa di "strano"?
Non so io sono forse uno dei maschio femminista convinto e non concepisco.
Scusa la domanda, ma sarei felice di partecipare, ILLUMINAMI!!!

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Se consideriamo il fatto che tale progetto probabilmente nasce a supporto di uno studio che si propone di indagare come è cambiata la figura femminile a livello sociale in considerazione della mutazione del suo ruolo in ambito lavorativo, allora il lavoro fotografico non dovrebbe essere nè di celebrazione e nè di denuncia. La difficoltà probabilmente sta proprio nel fatto di tentare di lavorare con la fotografia come fa un sociologo, ovvero analizzando le strutture sociali sulla base di dati statistici. Questo comporterebbe il fatto di non lavorare sull'idea che uno vuole trasmettere, altrimenti per forza di cose il lavoro prenderebbe il taglio che gli si vuole dare a prescindere da come la realtà sia. Alla fine sarebbe solo una questione di come vogliamo far vedere le cose..

La mia è solo una riflessione farneticante "ad alta voce". Non so se si è capito cosa intendo.

Comunque sono d'accordo sul fatto che ci sia stata una notevole emancipazione rispetto alle donne di fabbrica degli anni '30 e '40 (mia nonna è stata sigaraia e ne so qualcosa), ma esistono tutt'ora una serie di contraddizioni importanti.. probabilmente difficili da rendere in fotografia.. come il fatto che le donne ancora oggi in molte realtà vengono retribuite in misura inferiore rispetto agli uomini.. e potrei continuare con molte altre.. ma qui si va fuori tema..

Caro Deja,

anch’io la pensavo un po’ come te e come molti degli uomini che, generalmente, non si interrogano molto della questione.
Diciamo che ho un osservatorio privilegiato: da una parte mia moglie insegna sociologia del lavoro all’Università (e ciò costituisce il mio legame col progetto), dall’altro ho due bimbe in tenera età, e quindi sento il problema in modo particolare.
Cominciamo col dire che sì, è vero, molte cose sono cambiate (per fortuna), ma il mondo del lavoro, tra uomini e donne, continua ad essere molto diverso.
A parità di qualificazione ed impiego (sembra incredibile), le donne sono pagate meno degli uomini. Le loro possibilità di carriera (specie nel settore privato) sono generalmente limitate, non foss’altro per il fatto che si suppone prima a poi andranno in maternità, sicché dovranno assentarsi e distogliere attenzione dal lavoro per dedicarlo ai figli.
Si aggiunga che le donne, quando “staccano” dal lavoro, spesso hanno da “ricominciare” a casa, poiché nell’accezione comune una donna che non si occupa delle faccende di casa (anche se si fa un mazzo così nel lavoro) non è una buona moglie; tanto meno una buona madre e (specie nella cattolica Italia) è peccato mortale, se non si occupa dei figli come dalla società ritenuto adeguato. Il peggio è che nessuno le dice grazie per questa attività domestica, poiché ella è “tenuta” comunque a farla. Nessuno chiede agli uomini di fare altrettanto e se lo fanno (raramente) sono considerati un po’ eroi e un po’ coglioni.

E’ vero, molte donne utilizzano degli strumenti “obliqui”. Il richiamo alle veline o alle varie tettone che girano in TV è facile. Tieni conto che però, a fronte di queste, ce ne sono molte di più che le tettone non hanno (o se ce l’hanno non le vogliono usare in quel modo) che magari si sono fatte un mazzo tanto, sono super qualificate e hanno difficoltà non già ad affermarsi sul lavoro, ma anche solo ad essere prese sul serio. Per tacere del tacito patto cui devono continuamente sottostare in ogni carriera minimamente verticistica (se me la dai…). E queste, ovviamente, sono meno visibili di quelle che sculettano in TV.

I buona sostanza, il tema è ancora maledettamente attuale (purtroppo).
Invito tutti a guardare questo breve video/documentario, di cui si è molto parlato in questi ultimi mesi (almeno da chi si occupa di questi temi).

Tornando al nostro progetto.
Non si vuole rappresentare la donna militare o la donna idraulico come uno strano animale.
Al contrario, si vorrebbe attirare l’attenzione sul fatto che, anche in mestieri o professioni comunemente considerati maschili, la donna c’è, ci può essere, e può fare come e meglio degli uomini. Si tratta comunque di minoranze, e proprio per questo sono una buona base per affrontare il tema. E ciò per il fatto che, appunto, la donna idraulico (per dirne una) non fa cambiare la percezione del maschile di tale mestiere. Tieni conto che il progetto è strumentale ad un seminario/convegno e che le donne riprese (od alcune di esse) saranno anche intervistate (non da noi ovviamente).
Tutto ciò premesso, spero di aver contribuito a chiarire qualche punto. Spero che farti parte del progetto e ti sono comunque grato per avere sollecitato la discussione.

Quanto a Kernillian, che dire… Hai centrato esattamente il punto e le tue riflessioni mi fanno ritenere che questo tema lo senti.

Ciao a tutti e a presto.
Federico

Mi sono dimenticato del link di cui accennavo nel precedente messaggio:

www.ilcorpodelledonne.net

Buona visione
F

Ho bisogno di uno studio serio e del materiale del seminario per mettere a fuoco il tema e poterci lavorare in modo "professionale".
Altrimenti vado fuori tema e ci metto troppo di personale. E non escono fuori cose utili di sicuro.

Certo fediss, da quando le donne fanno wrestling è l'uomo che non fa la massaia, siamo arrivati a questo livello che la donna comprende più lavori dell'uomo, è l'uomo che è fragile (pensa a una sola cosa, "sesso e potere" e si fa sottomettere rispetto alla donna che ispira al inconscio "status/denaro/potere".
Forse sarebbe da fare il concetto contrario, cosa l'uomo non fa rispetto alla donna.
Ma vabbè, secondo il mio pensiero le donne sono più avanti a noi di una spanna su tante cose anche manuali.
www.subito.it/personale-femminile-per-lavori-edili-catania-1079... <- e sono a Catania per dire... SUD..
Conosco più ragazze che lavorano per pagarsi gli studi che ragazzi.
Conosco più ragazze che sono andate a vivere indipendetemente da sole prima di ragazzi.
Questo è una cosa personale ovviamente, ma nel mondo, vedo che va così, nella televisione no...

Deja ... tu conosci piu' ragazze PUNTO.

e allora presentacele!!!

Ma per citartene uno fediss, una donna di 50 anni trova lavoro molto facilmente (per quesitoni contrattuali costano di più a chi gli fa il contratto ma per questo le pagano meno),ma a 50 anni non avrai tanta voglia di avere la borsa di LuisVuitton che si sarà già comprata mentre lavorava per le assicurazioni Generali a 1800 quindi anche una paga sindacale di 650 al mese le bastano, ma un uomo a 50 anni lo trova lavoro? ogni settimana precari della ansaldo fanno manifestazioni, donne in protesta forse le ultime le ho viste negli anni 70, anzi non le ho mai viste visto che sono del 83.
Ovvio io faccio tante domande a te che fai da intermediario a tua moglie, ma appunto perchè voglio capire se questo "preogetto" può avere un fine, perchè mi sembra una cosa già vista trita e ritrita da 30/40 anni fa.
Mia bisnonna faceva la saldatrice all'Ansaldo e negli anni 40...

Deja V Maker, 09/04/2010 10.57:

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Ma per citartene uno fediss, una donna di 50 anni trova lavoro molto facilmente (per quesitoni contrattuali costano di più a chi gli fa il contratto ma per questo le pagano meno),ma a 50 anni non avrai tanta voglia di avere la borsa di LuisVuitton che si sarà già comprata mentre lavorava per le assicurazioni Generali a 1800 quindi anche una paga sindacale di 650 al mese le bastano, ma un uomo a 50 anni lo trova lavoro? ogni settimana precari della ansaldo fanno manifestazioni, donne in protesta forse le ultime le ho viste negli anni 70, anzi non le ho mai viste visto che sono del 83.
Ovvio io faccio tante domande a te che fai da intermediario a tua moglie, ma appunto perchè voglio capire se questo "preogetto" può avere un fine, perchè mi sembra una cosa già vista trita e ritrita da 30/40 anni fa.
Mia bisnonna faceva la saldatrice all'Ansaldo e negli anni 40...

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Caro Deja,
mi dispiace che le mie considerazioni di ieri non ti abbiano convinto e che tu consideri il progetto trito e ritrito. Sappi comunque che io non faccio l'intermediario per nessuno; neppure per mia moglie. Se sei convinto della tua tesi, ovviamente, va bene così.
Ce ne faremo una ragione.

fediss, 09/04/2010 12.03:

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Caro Deja,
mi dispiace che le mie considerazioni di ieri non ti abbiano convinto e che tu consideri il progetto trito e ritrito. Sappi comunque che io non faccio l'intermediario per nessuno; neppure per mia moglie. Se sei convinto della tua tesi, ovviamente, va bene così.
Ce ne faremo una ragione.

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Curiosa comunque l'inserzione che hai allegato. Chissà se hanno poi trovato...

Ultima considerazione. Non vorrei trasformare il forum in un sito sociologico. Ce ne sono altri ben più accreditati. Per noi il progetto rappresenta solo una occasione per fare dei bei ritratti ambientati, magari in luoghi non facilmente accessibili. E poi di fare una mostra. E magari farne due. E magari fare una pubblicazione. Tutto qui.

COncordo Fediss:
noi cerchiamo occasioni per usare la fotografia per esprimerci, e in modo specifico dei progetti per avere una comunicazione articolata.
In qualche caso abbiamo piacere ad avere visibilità, se poi tale visibilità è qualificata meglio.
E' un'occasione per crescere, banalmente.
Ovviamente tutti questi progetti sono liberi, nel senso che chi vuole aderisce.
Ovviamente le discussioni servono a chiarire e inquadrare il progetto di turno; è importante che se ne parli, ma scusate, sarà ancora più importante fare le foto.
A questo punto forse è più veloce parlarne di persona tra gli interessati al progetto.

fediss, 09/04/2010 12.15:

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Ultima considerazione. Non vorrei trasformare il forum in un sito sociologico. Ce ne sono altri ben più accreditati. Per noi il progetto rappresenta solo una occasione per fare dei bei ritratti ambientati, magari in luoghi non facilmente accessibili. E poi di fare una mostra. E magari farne due. E magari fare una pubblicazione. Tutto qui.

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Esattamente.

Come ho detto subito - anche "a voce" - è un lavoro "professionale" da fare con "professionalità" (e non uso questo aggettivo schifosamente ritrito per caso) . Tutto il resto va benissimo e se ne può parlare (magari non qui ed ora), ma non è pertinente.

Per fare un paragone: un fotografo pubblicitario fa foto a bottiglie di cognac anche se è astemio o se odia gli ubriachi
Oppure rifiuta il lavoro, padronissimo.
Ma non discute sulla moralità del bere con il committente

fediss, 09/04/2010 12.03:

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Caro Deja,
mi dispiace che le mie considerazioni di ieri non ti abbiano convinto e che tu consideri il progetto trito e ritrito. Sappi comunque che io non faccio l'intermediario per nessuno; neppure per mia moglie. Se sei convinto della tua tesi, ovviamente, va bene così.
Ce ne faremo una ragione.

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Io chiedo perchè sono interessato.
Se allora tu non sei intermediario, non usare il plurale majestatico.
Ne parliamo questa sera.